Patria di Giacomo Leopardi.
Presso la casa natale, abitata tutt’ oggi dai suoi discendenti, è possibile visitare la “Biblioteca” del poeta.
Ricordiamo la piazza del Sabato del Villaggio con il Palazzo Leopardi; l’umile casa di Silvia, la figlia del cocchiere cantata in un famosissimo idillio; il campanile della Chiesa di Sant’Agostino che è la famosa torre del Passero Solitario e il Colle dell’Infinito dove è scolpito il primo verso del celebre canto: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”.

Recanati sorge sulla cima di un colle, la cui cresta tortuosa è quasi pianeggiante, a 296 m s.l.m., tra le valli dei fiumi Potenza e Musone.
Il mare Adriatico, oltre il quale quando l’aria è chiara si vedono i monti della ex-Jugoslavia, è ad una decina di chilometri ad Est della città.
In direzione Nord è visibile il monte Conero che si perde nelle acque e dagli altri lati della, città non chiusa ne limitata da prossime elevazioni, si vedono le cime degli Appennini.
Le cime dei Monti Sibillini (Gran Sasso, la Majella e il monte Vettore) e più su il monte San Vicino, la Strega e il Catria sono ben visibili.
Come altri centri marchigiani, anche Recanati è la tipica “città balcone” per l’ampio panorama che vi si scorge: città e borgate sono sparse in gran numero nell’ampia distesa, tra piani, valli e colline.