Ediz. Mondadori , Milano 1976
MENTUCCIA Calamintha Nepeta
(famiglia delle Lamiaceae, genere Calamintha, specie C.Nepeta)
Gli arabi hanno un vero culto per la menta, nelle loro dimore non si respira che il profumo inebriante e sottile di questa erba magica.
ROSMARINO (famiglia delle Lamiaceae, genere Rosmarinus, specie R. Officinales)
C’è chi lo chiama “rugiada di mare”, nome poetico che ben si adatta al più sublime degli arbusti.
ORIGANO (famiglia delle Lamiaceae, genere Origanum, specie O. Officinales)
Un’antichissima favola popolare francese narra di un principe che, innamoratosi di una contadinella, come pegno d’amore le offrì un mazzetto d’origano.
SALVIA ( famiglia delle Lamiaceae, genere Thymus, specie O. Officinales)
Il suo nome, derivato dal latino salvare, dice tutto. Nel 1330 i medici della Scuola Salernitana si domandavano: “perché muore l’uomo che ha la salvia in giardino” e gli stessi saggi rispondevano “perché nessuna erba è abbastanza potente da debellare la morte”.
Ritorna
Per gli appassionati di enogastronomia, i dintorni del Casale di Giulia sono un vero e proprio paradiso; si trovano infatti ristoranti, trattorie e osterie dove si possono gustare i cibi con i sapori tipici della tradizione marchigiana. Sulla costa marchigiana domina il pesce e c’è da scegliere fra zuppe, grigliate, fritture, accompagnate dai pregevoli vini doc. I piatti più noti sono il*brodetto, lo *stoccafisso e il *coniglio in porchetta.
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Offagna
“Feste medievali” ogni anno a Luglio |
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Camerano
“Festa del Rosso Conero” ogni anno a Settembre |
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Ancona
“La festa del mare” ogni anno a Settembre |
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Castelfidardo
“Concorso Internazionale città di Castelfidardo per solisti e complessi di fisarmonica” ogni anno ad Ottobre |
Siamo a pochi passi dal cuore della produzione del made in Italy più prestigioso. In meno di mezz’ora si raggiungono gli outlet delle più importanti firme dell’abbigliamento e della calzatura note in tutto il mondo
Le Marche hanno 15 vini DOC, un vino per ogni collina: il *Rosso Conero, il Rosso Piceno, Colli Maceratesi, la Vernaccia di Serra Petrona, il Falerio, il Bianchello del Metauro, il Bianco e il Rosso dei Colli Pesaresi, il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Verdicchio di Matelica, la Lacrima di Morro d’Alba, l’Esino, l’Offida, il Pergola ed i Terreni di San Severino.
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Rosso Conero: il promontorio del Conero è un paradosso geologico rotolato verso l’Adriatico il giorno in cui dal magma terrestre emersero gli Appennini. Per paradosso si è così creato in riva al mare un meraviglioso ambiente per la coltivazione delle uve rosse. Un microclima continuamente ravvivato dalle brezze marine e un terreno calcareo, povero ma di grande struttura, permettono al vitigno di Montepulciano di esprimere nel Rosso Conero una tipicità impossibile altrove. Lungo la strada del Rosso Conero il viandante che si faccia largo tra ginestre, corbezzoli e ligustri, potrà scoprire le piccole vigne che, ora silenziosamente aggrappate a impervi costoni, ora voluttuosamente adagiate su morbide colline, fanno di ogni Rosso Conero un crù meritevole di essere scoperto e assaggiato nelle splendide *cantine che ne punteggiano il territorio. Buon Viaggio! |